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Curare la spina calcaneare al Centro Fisioterapia Roma®

FISIOTERAPIA O INTERVENTO?

Il piede, e in particolare il tallone, rappresenta il punto del corpo su cui si scarica la maggior parte del peso del corpo (almeno i 2/3) durante la deambulazione e la posizione eretta.

Purtroppo l’anatomia e il quasi totalizzante coinvolgimento dell’arto in buona parte delle attività quotidiane, fa sì che il tallone col suo osso calcaneare(il cosiddetto calcagno) sia particolarmente soggetto a traumi e incidenti o anche, semplicemente, a un sovrautilizzo che può scatenare delle infiammazioni.

COSA È LA SPINA CALCANEARE E COME SI MANIFESTA?

Può capitare che, senza ricordare un particolare episodio traumatico a carico del tallone, si percepisca col passare del tempo un dolore più o meno intenso proprio sotto o posteriormente al calcagno. Quando non si tratta di una semplice infiammazione tendinea, il medico specialista tende a prescrivere dei raggi x mediante i quali è possibile vedere chiaramente la presenza di una neoformazione ossea a forma di vera e propria spina. Questa neoformazione prende il nome di spina (o sperone) calcaneare o di deformità di Hoglund.

Nel 20% dei casi il problema risulta asintomatico, tanto che il paziente si accorge di avere lo sperone in seguito ad analisi intraprese per altri motivi clinici. Spesso però, viene accusato un forte dolore al tallone (lo sperone che si forma sotto al tallone è quello più frequente) specialmente nel caso di sportivi che sollecitano particolarmente tutto l’arto con la pratica della propria attività. A volte anche semplicemente camminare può creare dei problemi e delle difficoltà motorie e questo è il motivo principale per cui il soggetto decide di rivolgersi a un ortopedico.

PERCHÉ SI FORMA LA SPINA CALCANEARE?

Sul tallone vanno ad inserirsi, mediante tendini specifici, 2 fasci muscolari: il sistema achilleo-calcaneare, che si lega dietro al tallone, e il sistema calcaneo-plantare, che invece va a inserirsi alla parte sottostante.

Entrambi questi fasci muscolo-tendinei vengono sollecitati quotidianamente e piccoli traumi ricorrenti, dovuti a calzature non ottimali o allenamenti sportivi inadeguati o disattenti, possono provocare delle infiammazioni.

Quando il punto di inserzione tendineo ospita un’infiammazione che tende a cronicizzarsi, è possibile che si creino le condizioni per un ispessimento tissutale e una conseguente neoformazione ossea.

Non è solo il sovrautilizzo però a determinare lo sviluppo dello sperone osseo. Esistono anche cause genetiche, che impongono particolari forme ossee del calcagno e quindi una predisposizione maggiore alla formazione della spina, l’obesità, causa di un maggiore sforzo fisico a carico dei talloni, o una postura sbagliata, che impone continuamente uno squilibrio del carico poggiato sugli arti inferiori.

COME SI PUÒ CURARE LA SPINA CALCANEARE?

Pur non essendo un trauma grave, tralasciare i sintomi di una distorsione può prolungare fastidiosamente i tempi di recupero. Il dolore che si prova al momento dell’incidente è infatti piuttosto intenso e ha bisogno di attenzioni e cure affinché in tempi relativamente brevi si possa tornare a praticare il proprio sport o a fare le passeggiate con la famiglia e gli amici con la tranquillità di sempre.

Dopo una visita clinica ed anamnestica e dopo aver osservato i risultati delle radiografie, l’ortopedico consiglia solitamente il metodo di cura più adatto al caso specifico. Solitamente si opta, almeno nelle prime fasi, per una terapia conservativa. Ciò significa riposo assoluto, specialmente per gli sportivi, per tutto il tempo necessario a permettere la regressione dell’infiammazione, crioterapia ed eventuali infiltrazioni cortisoniche (da effettuarsi sempre con moderazione). È importante essere poi certi della qualità delle proprie calzature e, se necessario, vestire un plantare apposito per tutto il tempo necessario.

Un buon fisioterapista può poi elaborare un programma di esercizi di stiramento dei muscoli e tendini coinvolti nell’infiammazione per permettere un più rapido recupero funzionale dell’arto leso.

Le terapie strumentali possono fornire ottimi risultati; ovviamente sempre sotto il controllo degli esperti, ci si può sottoporre a sedute di tecarterapia in grado di ridurre l’infiammazione.

Se poi il problema è prevalentemente posturale, è certamente necessario praticare della buona ginnastica posturale correttiva.

Se tutto questo non dovesse bastare, è possibile sottoporsi a un intervento chirurgico che elimina la sporgenza ossea o riseziona il fascio tendineo per limitare la tensione eccessiva.

Per quanto questi interventi siano quasi sempre risolutivi del problema è necessario tenere in considerazione i lunghi tempi di recupero di cui il piede ha bisogno per poter tornare alla normale funzionalità. È perciò consigliabile cercare di prendere tempestivamente in considerazione le prime formazioni con i relativi sintomi e impegnarsi nella prevenzione: porre attenzione alle scarpe che si indossano, mantenere un peso adeguato alla propria corporatura e correggere i propri difetti di postura sono i primi passi per non doversi sottoporre a trattamenti fastidiosi e interventi invasivi per eliminare un problema spesso (purtroppo non sempre) arginabile alle prime avvisaglie.

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