
Cura il mal di schiena al Centro Fisioterapia Roma®
Il mal di schiena è una delle patologie più comuni che colpiscono il sistema muscolo scheletrico. Le cause del dolore vertebrale possono essere diverse e queste, spesso, non sono chiare. Ci sono diverse patologie che colpiscono ossa, muscoli, tendini, così come malattie nervose, che usano il mal di schiena. La colonna vertebrale è costituita da una serie di strutture che possono essere coinvolte nell’una con l’altra. E ‘importante, quindi, conoscere un pò come è fatta questa importante struttura.
Anatomia della schiena
La colonna vertebrale è regolata dalla sovrapposizione di vertebre , che può essere paragonabile e “astucci ossei” che prevede una protezione del midollo spinale, il prolungamento del Sistema nervoso centrale che governa tutto il movimento umano. Le vertebre sono articolate tra loro con strutture cartilaginee, legamenti e muscoli che nel loro insieme sostengono il tronco, appoggiando il movimento degli arti superiori ed inferiori. Le vertebre che rappresentano la colonna vertebrale sono 34 . Queste, a loro volta, sono costituite da un corpo vertebrale e da due archi vertebrali , composti da:
- Pediculos
- Processi trasversali
- Processi articolari
- Lamine
- Processi spinosi
Queste vertebre possono essere suddivise in vertebre libere e vertebre fuse. Ritroviamo le cosiddette vertebre libere nella zona:
- Cervicale (7 vertebre)
- Toracica (12 vertebre)
- Lombare (5 vertebre)
Queste vertebre sono unite da dischi intervertebrali costituiti per lo più da collagene e tessuto fibroso . Tali dischi soddisfano alcune caratteristiche istomorfologiche per svolgere la funzione di articolazione intervertebrale. Questi sono costituiti da collagene, elastina e altri elementi ed hanno lo scopo di ammortizzare le sollecitazioni che arrivano alla colonna attraverso i comuni attività che normalmente svolge l’uomo. La loro forma anatomica e la loro conformazione possono subire cambiamenti morfologici nel corso della vita a seguito di patologie proprie dei dischi e della struttura ossea delle vertebre, nonchè al naturale processo di degenerazione dovuto allo scorrere dell’età biologica.
Sistema nervoso della colonna vertebrale
Il sistema nervoso centrale è composto dal Cervello e dal suo prolungamento periferico che passa attraverso tutte le vertebre: il Midollo Spinale . Questo sistema è di grande importanza perché nel midollo spinale vedremo coinvolti una serie di coppie craniche e nervose che, attraversando la colonna vertebrale, inviano importanti informazioni tramite segnali ed impulsi nervosi, che arrivano a tutti gli organi del movimento.
Le coppie nervose della colonna vertebrale sono incluse come segue:
- Midollo spinale
- Nervi della colonna vertebrale:
- Cervicale: 8 paia
- Toracica: 12 paia
- Lombare: 5 paia
- Sacrale: 5 paia
- Coccige: 1 paio
In totale ci sono 31 coppie di nervi legati al midollo spinale e, una seconda coppia di nervi coinvolti, avremo un diverso tipo di dolore vertebrale.
I sintomi che appariranno saranno di tipo sia motorio che sensitivo . Sulla base quindi del percorso delle vie nervose presenti, avremo interessamenti distrettuali diversi, come ad esempio la più frequente lombosciatalgia , dove sono coinvolti le vie nervose (che si diramano all’interno delle vertebre lombo sacrali) ed il nervo sciatico che in questo caso, per varie motivazioni, subisce una compressione radicolare. Da questo derivano il dolore acuto ed il deficit motorio. Nella dorsalgia avviene lo stesso meccanismo, così come anche per la zona cervicale, configurando un quadro di cervicalgia e cervicobrachialgia con dolori irradiati agli arti superiori.
Muscoli della schiena
I muscoli della schiena servono come supporto per il corpo e sono divisi in quattro piani:
- Muscoli del piano profondo
- Muscoli del piano medio profondo
- Muscoli del piano medio superficiale
- Muscoli del piano superficiale
Tutta questa muscolatura garantita dal tronco, importante struttura di appoggio e di movimento riferito, sia degli arti superiori che inferiori.
Tutto questo complesso sistema, per funzionare bene, deve essere in equilibrio perfetto e, nonostante le patologie che colpiscono il tronco, il corpo umano pur di mantenere le sue importanti funzioni vitali, cercherà di adattarsi in ogni modo.
Causa del mal di schiena
Ora che conosciamo un pò la schiena, vediamo quali sono le patologie più comuni che colpiscono i vari distretti e li possiamo suddividere pressapoco così:
- cervicalgia
- dorsalgia
- lombalgia
Cervicalgia
Le cervicalgie sono molto frequenti a causa della grande mobilità della zona interessata e della sensibilità alle alterazioni posturali. Queste alterazioni, con il passare del tempo, provocano rigidità muscolari e processi infiammatori. Le lesioni nella zona cervicale possono portare a segni e sintomi diversi a seconda del tipo di alterazione posturale, al grado di degenerazione dei dischi intervertebrali e dei processi artrosici che si verificano con l’avanzare dell’età biologica.
Tutti questi elementi si traducono in un tipo di dolore con caratteristiche diverse, di tipo acuto, continuo o intermittente. Il dolore può essere sensibile anche ai cambiamenti di temperatura, al caldo o al freddo. Si può dire, anche, che il dolore, la rigidità muscolare e la funzione funzionalesono la principale manifestazione della cervicalgia. I pazienti esprimono altre manifestazioni come mal di testa intenso, dolore, rigidità muscolare, impotenza funzionale, vertigini, sbalzi d’umore, disturbi del sonno e difficoltà a svolgere attività quotidiane. Per quanto riguarda la cervicalgia, anche avendo molte recidive, se trattata adeguatamente, (può soprattutto migliorare le cause scatenanti) si potrà progressivamente ridurre gli episodi acuti, in alcuni casi, anche totalmente risolti il ??problema.
Fattori che possono predisporre alla cervicalgia
- ETA’,
- SESSO,
- FATICA,
- PROCESSI INFIAMMATORI,
- CATTIVE POSIZIONI DURANTE la stazione eretta o la posizione seduta,
- ATTIVITÀ DI LAVORO,
- LESIONI DI ORIGINE GENETICA DEGENERATIVA,
- MALATTIE METABOLICHE,
- INFORTUNI TRAUMATICI,
ETÀ: sono i soggetti anziani quelli più colpiti da questa patologia, anche in concomitanza con altre malattie degenerative del sistema muscolo scheletrico. In questi ultimi anni abbiamo però constatato che l’ultimo di insorgenza si è notevolmente ridotto, una causa della sedentarietà, di ancora di vita scorretti, l’uso di nuove tecnologie, l’uso del computer, di telefoni cellulari ecc ..
SESSO: la cervicalgia colpisce indifferentemente sia il sesso maschile che femminile.
STRESS: lo stress è un elemento a volte scatenante del dolore cervicale. E ‘infatti noto come contratture muscolari in questa zona sono il prodotto di tensioni emotive prolungate nel tempo e non risolte.
PROCESSI INFIAMMATORI : la cervicalgia stessa è il prodotto di un’infiammazione. Allo stesso tempo, i processi infiammatori di altra natura vicino a quest’area possono essere fattori scatenanti per la migrazione del dolore nella regione cervicale.
POSIZIONI SCORRETTE: posizioni cattive mantenute per troppo tempo consentono di modificare le strutture intervertebrali e la muscolatura. Il paziente, infatti, cerca continuamente una posizione per lui comodo (per non sentire dolore) e riceve una cattiva postura contribuirà solo ad aggravare così i processi infiammatori.
ATTIVITÀ DI LAVORO, CARICHI ECCESSIVI: molto spesso la colonna vertebrale subisce, durante lo svolgimento lavorativo, un carico troppo elevato. Pensiamo a tutte quelle attività dove si trova in piedi per tante ore consecutive portando troppi carichi e dove si presenta un’eccessiva ripetitività dei gesti.
MALATTIE METABOLICHE: è noto che malattie come il diabete può peggiorare i processi infiammatori se non vengono trattati in maniera efficace e tempestiva. Ciò è dovuto al metabolismo cellulare e alla difficoltà di rigenerazione delle stesse perchè alterate nella loro funzione.
INFORTUNI TRAUMATICI: forse la causa più comune di traumatismi cervicali è la cosiddetta sindrome da colpo di frusta, dovuto al movimento improvviso della testa in contraccolpo e un urto. In questo modo particolare, questa si manifesta in seguito ad incidenti stradali, ma la sindrome può comunque svolgere anche in tante altre circostanze traumatiche, dalle più lievi alle più gravi.
Dorsalgia
Le dorsali sono caratterizzate dal dolore nella regione dorsale della colonna vertebrale o del torace posteriore . Questo può essere irradiato alle aree laterali della schiena attraverso spasmi muscolari. Le cause sono da ricondurre ad un processo infiammatorio dei dischi e delle strutture limitrofe . I sintomi che ritroviamo più comunemente sono:
- dolore acuto e pulsante nella regione laterale (intercostali nevriti);
- dolore che si accentua in determinate posizioni, come nella flessione o nella rotazione. Questo è il paziente di svolgere le sue normali attività giornaliere e, descritto, con il riposo, tale dolore associato,
- un episodio acuto di dolore dorsale può essere anche l’espressione riflessa di problematiche polmonari (pleuriti o pneumotorace) se sono associati anche altri sintomi (tosse e difficoltà respiratorie),
- il dolore acuto dorsale può essere dovuto inoltre a una postura scorrette, lesioni discali, artrosi, osteoporosi, artrite reumatoide e spondilite anchilosante.
Queste ultime patologie recano un quadro di dorsalgia cronica molto difficile da trattare.
Lombalgia
La lombalgia è il dolore più comune nella parte posteriore del tronco . E ‘caratterizzato da dolore acuto nella parte bassa della schiena e questo, spesso, si irradia agli arti inferiori. Tale sintomo è dovuto all ‘importante e numerosa rete nervosa che attraversa quest’area e che può portare all’innesco di una grande varietà di sintomi che impediscono alla persona di svolgere le più comuni attività quotidiane. Il nervo sciatico è selezionato il più coinvolto, poiché il più esteso e di più grande calibro nel corpo. Questi sintomi possono essere associati: si può infatti presentare solo con dolore e difficoltà motoria oppure associati ad un sintomo sensoriale, un dolore acuto che si irradia a tutta la gamba fino al piede. Per riassumere, possiamo identificare un quadro di lombalgia o lombosciatalgia quando si presentano i sintomi di seguito elencati:
- dolore nella parte bassa della schiena di natura acuta, dolore muscolare e rigidità, associato a volte al formale, intorpidimento dell’arto inferiore,
- dolore nella regione lombare durante l’esercizio di movimenti di flessione,
- dolore irradiato agli arti inferiori con formicolio, intorpidimento, caldo o freddo in quest’area,
- debolezza negli arti inferiori.
Fattori che possono causare lombalgia
ETÀ: la lombalgia non ha età . E ‘però da considerare che l’avanzare dell’età biologica e la degenerazione naturale delle strutture anatomiche della colonna vertebrale vedono gli oltre 60 pazienti più fragili da questo punto di vista. In questi ultimi decenni si riscontrano comunque lombalgie e lombosciatalgie anche in soggetti più giovani.
SESSO: è una patologia che si riscontra sia nel sesso maschile che femminile. Particolare attenzione va posta in alcuni casi in cui questa patologia può essere attribuita anche all’eccessivo peso corporeo , problematica comune in entrambi i sessi. Meno peso avremo, meno soffriranno le vertebre lombari e sacrali.
POSIZIONI CATTIVE: le cattive posizioni, spesso, sono il fattore scatenante delle lombalgie. Le persone, infatti, si adattano e assumono posizioni scorrette e ciò da vita a contratture muscolari, che con il tempo, porteranno e un’alterazione della posizione delle vertebre causando compressioni radicolari. Da qui l’assistenza è il dolore acuto e la difficoltà di movimento.
ATTIVITÀ DEL LAVORO: alcune attività lavorative sono più predisposte a problematiche vertebrali soprattutto l’insieme di quelle attività dove la colonna vertebrale è sottoposta a sovraccarico. Possiamo riferirci a tutti quei posti di lavoro dove per molti ore si sta in piedi oppure sempre nella stessa posizione come per esempio nel lavoro d’ufficio. Tutte queste attività sono causa di lombalgia.
LESIONI TRAUMATICHE : le lesioni lombari sono la causa principale del dolore vertebrale e delle sue problematiche legate anche gravi. Le cause sono da ricondursi e una lesione con fuoriuscita del disco intervertebrale o da solo il suo tentativo di uscire completamente (protrusioni) . In questo caso il paziente inizia con un dolore acuto che può risolversi spontaneamente in maniera benigna, ma che può ripresentarsi in maniera più grave e duratura nel tempo. Altra causa importante può prendere in considerazione i traumi diretti o indiretti, incidenti stradali o patologie gravi del tessuto osseo.
Tuttavia, anche alcune patologie caratterizzate da fattori quali un processo infiammatorio o da usura possono scatenare la lombalgia.
- artrosi
- Diartrosi
- Spondilolistesi
- Artrite reumatoide
Cosa evitare per ridurre il dolore della schiena
- posizioni scorrette,
- attività fisica non equilibrata o esagerata,
- esercizi fisici di carico non eseguiti correttamente e senza protezione,
- evitare il sovrappeso,
- evitare l’uso di materiali non adatti,
- evitare situazioni di stress,
- se il peso è aumentato, introdotto un regime alimentare equilibrato,
- evitare la sedentarietà.
Raccomandazioni
- eseguire attività di stretching durante l’utilizzo lavorativo;
- eseguire l’esercizio per migliorare tono ed elasticità muscolare;
- utilizzare un dispositivo di contenimento appropriato (bustino) per la protezione della colonna vertebrale se si eseguono lavori di carico;
- modificare le posizioni quando si è seduti, evitare la fissità della postura;
- usare sedie ergonomiche, qualora si svolgesse un lavoro in cui si deve star seduti per molto tempo;
- usare impacchi caldi per rilassare periodicamente i muscoli può prevenire l’insorgere di una lesione.
Il trattamento per il mal di schiena avverrà in varie fasi. Nella fase acuta il paziente starà a riposo, il medico di riferimento, se riterrà opportuno, dopo l’attenta valutazione, potrà prescrivere antidolorici antinfiammatori e, se necessario, miorilassanti per ridurre gli spasmi muscolari. Il medico, poiché esiste una grande varietà di sintomatologie per individuare le vere cause del mal di schiena, prescritto, se lo riterrà necessario necessario, gli esami diagnostici per confermare le ipotesi dopo valutazione oggettiva e visita con test specifici. Dopo questa prima fase, in cui il dolore acuto del paziente sarà terminato e sarà comunque accertato la causa del dolore vertebrale, è consigliato un percorso riabilitativo avvalendosi eventualmente di un trattamento manuale. In seguito, si arriverà a presentare esercizi mirati per riprendere il movimento naturale ed equilibrato. Il paziente deve inoltre imparare in prima persona a gestire le sue attività quotidiane per prevenire eventuali ricadute.
Farmaci gestiti
- fan antinfiammatori
- corticosteroidi
- anti-reumatici
È importante sapere che la maggior parte dei farmaci usati nella fase acuta devono essere assunti sotto stretto controllo medico. Mai fare da se, in quanto alcune tipologie richiederanno spesso anche di periodi troppo prolungati. E ‘importante inoltre fare attenzione all’interazione con eventuali farmaci assunti per altre patologie concomitanti. Per questo motivo il medico curante deve monitorare tale assunzione.
Fisioterapia
Il percorso fisioterapico è fondamentale nel trattamento del dolore vertebrale , soprattutto dopo la fase acuta. Il trattamento non è invasivo e la sua efficacia risulta, già dalle prime sedute, molto evidente. Il medico fisico, dopo attenta valutazione, avendo visionato e valutato gli esami diagnostici portati dal paziente, propone il trattamento fisioterapico più idoneo alla situazione di ciascun individuo. Oltre alla riabilitazione di tipo manuale, come kinesiterapia, la fisioterapia può avvalersi anche di terapie di tipo strumentale come:
- elettroterapia
-
ultrasuonoterapia
ELETTROTERAPIA: l’elettroterapia cerca di migliorare il dolore diminuendo il processo infiammatorio . Questo consiste nell’applicazione di correnti elettriche a bassa frequenza, focalizzate, che rappresentano un leggero calore nella regione d’interesse. Queste applicazioni hanno un effetto calmante e neurostimolante per i tessuti, tuttavia questo processo deve essere utilizzato esclusivamente dagli operatori sanitari specialisti del settore come i fisioterapisti.
ULTRASUONOTERAPIA: l’ultrasuonoterapia è una forma di trattamento comune della fisioterapia che utilizza le onde sonore con frequenza superiore alla nostra soglia di udito. È efficace una terapia termica che, attraverso la penetrazione delle onde sonore, è efficace di ottenere particolari benefici.
KINESITERAPIA: la Kinesiologia è la scienza che studia il movimento umano, razionale e attivo in tutte le sue forme. Il movimento viene studiato nelle sue diverse aree:
- intellettivo,
- cognitivo,
- affettivo
- emotiva,
- fisico-motoria.
La chinesiterapia è il più adeguato trattamento fisioterapico per migliorare il mal di schiena poiché comprende una serie di interventi e valute diverse possibilità del corpo, alla fine di ottenere il recupero delle attività della vita quotidiana, obiettivo di ogni forma di riabilitazione. I fisioterapisti Kinesiologi sono professionisti formati per tali trattamenti, poichè il dolore vertebrale deve essere affrontato nella globalità della funzione motoria del corpo.
In conclusione possiamo dire che le patologie vertebrali nelle loro diverse forme possono avvalersi molto bene di vari e integrati approcci terapeutici. Anche la Rieducazione Posturale infatti, nei vari casi, svolgerà un importante ruolo di riequilibrio, di rispettare le tensioni muscolari e di fonte di educazione al movimento, tutto ciò che serve allo scopo di gestire il dolore e mantenere più a lungo il benessere della colonna vertebrale.