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Massaggio di Linfodrenaggio Manuale a Roma

Cos’è il linfodrenaggio?

 

Il linfodrenaggio è una tipologia di trattamento manuale che aiuta a drenare l’edema che si forma primariamente o secondariamente a tutte le patologie del sistema linfatico, un sistema di circolazione molto superficiale. Per questo motivo il massaggio linfodrenante è una tecnica molto delicata e raffinata.

Anatomia e fisiologia del sistema linfatico:

Nel nostro corpo oltre al sistema cardiocircolatorio, è presente il sistema linfatico. Mentre il primo è un sistema chiuso, il secondo è un sistema aperto, che nasce dalla periferia e finisce nel sistema circolatorio sanguigno.

Il sistema linfatico è distribuito in tutto l’organismo sia a livello soprafasciale (tra cute e fascia muscolare) che sottofasciale (tra fascia muscolare e osso).

È costituito da una rete di vasi linfatici, linfonodi e altri organi che hanno il compito di trasportare la linfa.

I vasi linfatici giungono e si dipartono dai linfonodi, questi sono circa 600 e sono disposti in gruppi o catene.

I linfonodi svolgono un’importante funzione di difesa contro le sostanze dannose che ricevono, in quanto filtrano la linfa e producono anticorpi per combattere germi e batteri.

Il sistema linfatico prende la linfa dagli spazi tissutali, se ne fa carico e circa 2 litri al giorno li riporta nel sistema cardio-circolatorio.

La linfa circola nei vasi linfatici grazie a vari meccanismi:

  • Movimenti respiratori
  • Contrazione dei muscoli
  • Contrazione dei vasi linfatici
  • Pulsazioni delle arterie di cui sono satelliti
  • Cambi posturali
  • Compressioni passive come il linfodrenaggio

Secondo alcuni autori che si occupano di linfedema (A. Cavezzi, S. Michelini), la circolazione venosa e linfatica sono fortemente connesse sul piano anatomico. Micro e macro consentono, in caso di insufficienza o di sovraccarico di una delle due vie, che l’altra svolga ruolo di ausilio nella funzione di ritorno di fluidi.

A cosa serve il linfodrenaggio?

Come già anticipato, il linfodrenaggio è una tecnica terapeutica utilizzata principalmente in ambito fisioterapico per favorire il corretto flusso della linfa nei nostri tessuti.

La linfa è un liquido che circola nel nostro corpo attraverso un sistema di vasi chiamati vasi linfatici. Questo sistema svolge un ruolo fondamentale nel drenaggio dei liquidi, nella difesa immunitaria e nella rimozione di scorie e tossine dal nostro organismo. Ecco perché il corretto funzionamento dei vasi linfatici è cruciale per la nostra salute.

Il linfodrenaggio manuale, praticato da esperti fisioterapisti in centri specializzati come quelli presenti a Roma, consiste in una serie di movimenti delicati e ritmici che aiutano a spingere la linfa nella direzione corretta, favorendo così la sua circolazione e il drenaggio dei liquidi in eccesso. Questa tecnica ha un effetto terapeutico sia a livello fisico che estetico, poiché riduce la ritenzione idrica e migliora l’aspetto della pelle.

Inoltre, il linfodrenaggio è particolarmente indicato per coloro che soffrono di edemi, gonfiori o che hanno subito interventi chirurgici( come ad esempio l’asportazione dei linfonodi in seguito ad un tumore al seno).

Quindi, se state cercando un modo naturale e efficace per migliorare la vostra salute, il linfodrenaggio può essere la soluzione che state cercando. Ricordate sempre di rivolgervi a professionisti qualificati per ottenere i migliori risultati.

Negli ultimi anni questa particolare tecnica manuale, applicata secondo varie modalità, ha ricevuto numerose conferme scientifiche circa la sua efficacia e i suoi benefici, come dimostrato dagli studi di Pecking et al. (2005) e di Földi et al. (2008).

Inoltre, è diventata lentamente parte del bagaglio di medici e fisioterapisti che si occupano di patologie vascolari e di branche affini, come evidenziato da Ramelet et al. (2007).

Attraverso specifiche manovre effettuate a livello della cute e dei primi strati sottocutanei, il linfodrenaggio viene applicato sull’edema periferico e in sede più vicina alle stazioni linfonodali, in modo tale da accelerare il ripristino del flusso linfatico attraverso vie collaterali e le stazioni linfonodali.

Indicazioni per il linfodrenaggio:

Il linfodrenaggio è indicato nella cura dei pazienti con linfedema. L’edema è un accumulo di una quantità di fluidi interstiziali tale da essere visibile.

Il linfedema è un particolare tipo di edema, l’unico ad elevata concentrazione proteica interstiziale e questo fa sì che diventi precocemente fibroso.

Il linfedema può essere:

  • Primario —> In questo caso può essere presente già dalla nascita (connatale), comparire nella prima decade di vita (precoce) oppure più tardivamente anche nella terza o quarta decade di vita (tardivo)
  • Secondario —> Si presenta a seguito di un trauma, di un intervento, di infezioni, dopo la radioterapia, o può essere dovuto al disuso dell’arto.

Il linfedema ha più stadi evolutivi:

  • I stadio —> L’edema non si è presentato ma dall’esame linfoscintigrafico emerge la predisposizione a svilupparlo. Il rischio che si possa presentare è per tutta la vita e questi pazienti devono prestare molta attenzione, devono evitare traumi nelle zone interessate.
  • II stadio —> Il tessuto risulta fibroso, con un aumento della consistenza. L’edema scompare con la posizione declive e con il riposo. È importante intervenire con il trattamento per prevenire le complicanze.
  • III stadio —> C’è un’evoluzione della sintomatologia, si ha l’elefantiasi con un’importante deformazione dell’arto. L’edema non regredisce con il riposo.
  • IV stadio —> Oltre all’elefantiasi, c’è la presenza di complicanze ulcerative, verrucose, pachidermiche, fino alla trasformazione neoplastica del tessuto.

Come avviene la diagnosi di linfedema?

Il linfedema è diagnosticato sia attraverso una diagnosi clinica che attraverso una diagnosi strumentale.

Per quanto riguarda la prima, gli aspetti clinici che devono essere esaminati sono:

  • Colorito cutaneo, che risulta essere pallido rispetto ad altre zone o rosso in caso di complicanze come linfangiti.
  • Consistenza tissutale, che risulta essere più o meno precocemente aumentata e risulta esserci fibrosi tissutale
  • Termotatto, la temperatura della cute risulta diminuita in quella zona o aumentata in caso di complicanze flogistiche
  • Dolore che è fugace o assente
  • Segno della fovea che in molti casi è fugace o assente
  • Segno di Stemmer, consiste nell’impossibilità da parte dell’operatore di sollevare con le dita la cute del II dito del piede del paziente
  • Progressione lungo l’arto, che risulta disto-prossimale per le forme primarie e prossimo-distale per le forme secondarie
  • Lateralità

Per la diagnosi strumentale, invece, gli esami che permettono di effettuare una diagnosi differenziale sono:

  • Linfoscintigrafia
  • Ecografia
  • Tomografia computerizzata
  • Laserdoppler

Come riconoscere un buon massaggio di linfodrenaggio?

È molto importante che questa tecnica manuale linfodrenante venga effettuata da un dottore in fisioterapia abilitato.

Ci sono diverse tecniche di massaggio linfodrenante ma qualunque sia il metodo utilizzato, il flusso linfatico e il suo riassorbimento vengono attivati attraverso l’utilizzo delle mani dell’operatore.

Il trattamento viene eseguito con il paziente in posizione supina, il drenaggio inizia e termina con una profonda respirazione diaframmatica.

L’andamento del drenaggio procede dal prossimale al distale.

Quali solo le tecniche di linfodrenaggio manuale più usate?

Le tecniche di linfodrenaggio più utilizzate sono quella di Vodder e Leduc.

Un buon linfodrenaggio inizia sempre dal collo e dalla testa per quanto riguarda la tecnica Vodder; per la tecnica Leduc, invece, si inizia con l’apertura delle stazioni linfonodali più prossimali dell’arto da trattare nel caso di linfedema contenuto, altrimenti si prendono in considerazione anche le stazioni linfonodali dell’altro arto omolaterale o controlaterale e eventuali via accessorie.

Inoltre, per quanto riguarda il metodo vodder, questo prevede una sequenza di “spinta e rilassamento” attraverso 4-5 manovre manuali.

Il Leduc, invece, implica l’uso di speciali movimenti di “chiamata” e di “recupero” che favoriscono l’assorbimento della linfa.

Un altro elemento fondamentale del linfodrenaggio è la pressione che viene effettuata dalle mani del terapista: il massaggio linfodrenante è molto delicato e si avverte come una carezza, un massaggio più profondo può andare a schiacciare i vasi linfatici non permettendo, così, lo scorrimento della linfa verso l’alto.

Al termine del massaggio, la cute non dovrà risultare arrossata, inoltre, sarà immediato il senso di leggerezza e si avrà la necessità di andare al bagno e urinare per la quantità di liquido drenato.

È fondamentale anche che il linfodrenaggio sia effettuato direttamente con le mani, senza l’utilizzo di oli o creme che altrimenti indurrebbero uno scivolamento delle mani lungo il corpo; l’attrito che si crea tra mani del fisioterapista e la cute del paziente è fondamentale per spingere la pelle e i liquidi nella maniera adeguata.

È importante ricordare che il massaggio deve essere eseguito solo da un fisioterapista esperto che ha eseguito un corso specifico e che non ci si deve rivolgere a un centro estetico o altri professionisti non sanitari che offrono questo servizio.

È fondamentale affidarsi ad operatori qualificati e competenti per ottenere risultati ottimali e per prevenire eventuali complicazioni o danni al sistema linfatico.

Nel nostro centro di fisioterapia la tecnica Leduc è quella principalmente usata. Questa avviene attraverso l’utilizzo di 3 manovre:

  • Manovra di preparazione
  • Manovra di mobilizzazione
  • Manovra di recupero
  • La prima è una manovra di preparazione attraverso lo svuotamento delle stazioni linfonodali, le altre 2 manovre vengono effettuate con movimenti leggeri, ritmici e ripetuti ogni 3’’-4’’.

Con la manovra di mobilizzazione si permette lo scorrimento della linfa nei linfangioni, quella di recupero viene effettuata, invece, direttamente sull’ edema ed è la vera e propria manovra drenante.

Si può fare il massaggio linfodrenante in gravidanza?

Il massaggio in gravidanza è un tema che merita attenzione, poiché può offrire numerosi benefici sia dal punto di vista medico che estetico.

Durante la gravidanza, molte donne sperimentano cambiamenti ormonali, edema e problemi di circolazione.E’ proprio qui entra in gioco il massaggio linfodrenante.

È importante sottolineare che il massaggio in gravidanza deve essere eseguito solo da un professionista qualificato con cura ed utilizzando un metodo adeguato ,previo consulto del proprio medico. Ogni donna infatti è unica e può avere condizioni specifiche che richiedono un approccio personalizzato.

Oltre ad agire sulla circolazione, il massaggio offre una sensazione di relax e benessere. La manualità del terapista, unita alla dolcezza del tocco, può aiutare a ridurre lo stress e l’ansia, comuni durante la gravidanza. Inoltre, il massaggio drenante può contribuire a migliorare l’elasticità della pelle e ridurre la comparsa di smagliature.

Differenze tra massaggio linfodrenante e anticellulite

Il massaggio linfodrenante e il massaggio anti-cellulite sono due approcci terapeutici che mirano a migliorare la circolazione linfatica e a ridurre gli inestetismi della pelle, come la cellulite.

Entrambi i trattamenti sono spesso richiesti dai pazienti che desiderano migliorare l’aspetto estetico della propria pelle e affrontare problemi cronici legati alla circolazione linfatica, ma il primo si effettua a livello medico (effettuato da professionisti in fisioterapia che hanno preso parte ad un corso specifico) mentre il secondo è legato a livello estetico.

Il massaggio linfodrenante manuale è una terapia che agisce direttamente sui vasi linfatici, utilizzando tecniche manuali specifiche per stimolare il drenaggio dei liquidi accumulati nei tessuti. L’obiettivo principale come già indicato è quello di favorire l’eliminazione dei liquidi in eccesso e delle tossine, migliorando così la circolazione linfatica e riducendo gli inestetismi della pelle, come la buccia d’arancia.

D’altra parte, il massaggio anti-cellulite è un trattamento che si concentra specificamente sulle cellule di grasso e sulla loro riduzione. Spesso utilizzato come complemento a interventi chirurgici come la liposuzione, il massaggio anti-cellulite mira ad eliminare l’accumulo di grasso localizzato e a migliorare l’aspetto della pelle. Attraverso l’azione vigorosa delle mani del fisioterapista, questo tipo di massaggio stimola la circolazione sanguigna e favorisce la rottura dei depositi di grasso.

Il massaggio linfodrenante è particolarmente indicato per pazienti con problemi cronici di circolazione linfatica, mentre il massaggio anti-cellulite è più orientato a migliorare l’aspetto visibile della pelle.

Tuttavia, è importante sottolineare che tali trattamenti devono essere sempre eseguiti da personale qualificato e seguendo le indicazioni di un medico specialista.

Quali sono le controindicazioni per il linfodrenaggio?Per chi è sconsigliato?

Ci sono delle controindicazioni per il linfodrenaggio manuale, tra cui troviamo:

  • Infezioni acute
  • Trombosi venosa profonda
  • Patologie infiammatorie acute della cute

Prima di sottoporsi a questo trattamento, è sempre opportuno consultare il proprio medico o il fisioterapista per valutare se si può effettuare questo tipo di massaggio o eventuali rischi.

Ad esempio, nei pazienti affetti da infezioni acute, come le infezioni batteriche o virali, è preferibile attendere la guarigione prima di sottoporsi a questo trattamento.

Inoltre, persone affette da tumori, malattie cardiovascolari avanzate o altre condizioni mediche gravi dovrebbero consultare un medico prima di considerare il massaggio linfodrenante manuale.

In conclusione, il massaggio linfodrenante manuale può essere un valido alleato per molte persone che desiderano migliorare la loro circolazione linfatica e godere dei benefici che ne derivano. Tuttavia, è fondamentale considerare le condizioni individuali per determinare se il trattamento è appropriato o se sono necessarie precauzioni specifiche.

Per concludere, il linfodrenaggio è considerato un trattamento di elezione per il gonfiore e il ristagno di linfa e può essere effettuato in diverse situazioni, come ad esempio:

  • Dopo l’asportazione dei linfonodi a seguito di un tumore al seno
  • In caso di gonfiore agli arti inferiori dovuto a insufficienza venosa
  • Altre situazioni di origine traumatica che causano la formazione di edema
  • Dopo il primo trattamento si può avere subito la percezione di leggerezza di gambe e braccia.

Il linfodrenaggio consente di ottenere una riduzione dell’ edema ma per il mantenimento dei risultati occorre ripetere ciclicamente la terapia.

Le sedute inizialmente vengono effettuate tutti i giorni o, se non è possibile, almeno 3 volte a settimana, per poi distanziarle nel tempo.

È importante che il linfodrenaggio sia associato anche ad esercizi e pressoterapia (quando possibile).

Se sei a Roma e sei interessato a sottoporti a un trattamento di linfodrenaggio presso il Centro Fisioterapia Roma, siamo lieti di informarti che disponiamo di fisioterapisti altamente specializzati in questa tecnica.

Ti invitiamo a contattarci al numero 0666018356 per prenotare una visita di valutazione gratuita con i nostri medici. Saremo felici di aiutarti a risolvere i tuoi problemi e di fornirti tutte le informazioni di cui hai bisogno per scegliere il trattamento più adatto alle tue esigenze.

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